le città nella prima rivoluzione industriale

La città industriale

Nella storia dell'umanità, la rivoluzione industriale ha rappresentato uno dei grandi periodi di cambiamento. Nuovi macchinari e metodi di produzione trasformarono il modo di vivere e di lavorare. Gli sviluppi tecnologici rivoluzionarono l'agricoltura, le fabbriche e i viaggi. Iniziato in Gran Bretagna dopo il 1760, il cambiamento si diffuse rapidamente in tutto il mondo.

La prima rivoluzione industriale è un periodo storico che nasce e si diffonde in tutta Europa tra il 1760 e il 1840. In particolare nel 1769 l'ingegnere scozzese James Watt brevetta il motore a vapore, alimentato a carbone, che viene usato nelle miniere ma anche per la produzione del ferro, del cotone e della carta.

Nelle città nascono le prime industrie e gli abitanti delle campagne si spostano verso le città in cerca di lavoro: le campagna iniziano a spopolarsi e le città diventano sovraffollate e iniziano a crescere di dimensioni molto velocemente. In poco tempo le città diventano sovraffollate e vengono a mancare le condizioni di igiene e di salute adeguate.

La città industriale è caratterizzata da:

  • il centro: qui è presente la parte storica della città, le abitazioni della borghesia, i negozi e gli uffici;

  • la periferia, molto più ampia del centro e composta da fabbriche e case popolari abitate dagli operai.

L'immagine a lato mostra una città inglese prima della rivoluzione industriale (in alto) e dopo la rivoluzione industriale (in basso). Nell'immagine in alto si possono riconoscere le mura , il centro storico e la campagna mentre nell'immagine in basso al posto delle mura troviamo grandi palazzi e dove prima c'era la campagna possiamo riconoscere delle industrie.

Nel 1851, in Gran Bretagna i risultati del censimento mostrano che, per la prima volta, in città vivono e lavorano più persone che in campagna.

Per far fronte alle condizioni igieniche disastrose, nel 1875 in Gran Bretagna, il Public Health Act afferma che il governo deve assicurare che case e sistemi fognari siano più sicuri e puliti.

La ferrovia

Un'altra grande innovazione tecnologica, che sfrutta la macchina a vapore di Watt, è la locomotiva a vapore che porta alla costruzione delle linee ferroviarie. In particolare, nel 1829, l'ingegnere inglese Robert Stephenson progetta la Rocket, la locomotiva con il motore a vapore più avanzato dei suoi tempi. Inizialmente le tratte ferroviarie erano utilizzate per trasportare il carbone ma a partire dal 1830 circa, i convogli sono sfruttati anche per trasportare i passeggeri. Le prime tratte ferroviarie erano lunghe alcune decine di chilometri e le locomotive arrivano ad avere delle velocità comprese tra 100Km/h e 50Km/h.

Inoltre, a Londra, nel 1863 aprì la prima linea ferroviaria sotterranea: nasce la metropolitana. Le vetture sono realizzate in legno e mosse a vapore e si estendono per un totale di 408Km.

La ferrovia si estese rapidamente a molti altri paesi: dagli Stati Uniti dove nel 1869 unì la costa orientale con quella occidentale, alla Russia dove nel 1891 iniziarono i lavori della Transiberiana, completata nel 1904. I trasporti via terra divennero così rapidi che molti pittori – da Joseph Turner nel 1844 al futurista Ivo Pannaggi nel 1922 – raffigurarono la locomotiva come il simbolo della velocità. I treni e le navi a vapore, in effetti, dettero il via a un inaudito incremento della mobilità delle persone, consentendo loro di attraversare spazi sempre più vasti in sempre meno tempo.

La Rocket di Stephenson

1863 - Metropolitana di Londra

APP Web per aiutarti nello studio

Trovi le indicazioni di come si usano queste Web APP a questo link.

Tratto da: