Con il termine stazione spaziale si indica un grosso satellite artificiale che può essere orbitato per effettuare esperimenti scientifici. Oggi è attiva la SSI (Stazione Spaziale Internazionale) realizzata in collaborazione tra Stati Uniti, Unione Europea, Russia, Giappone e Canada. Il suo primo modulo è stato lanciato nel 1998, è abitato in modo continuo dal 2000 con un equipaggio di massimo 6 persone e la sua vita dovrebbe arrivare al 2028. La Stazione Spaziale Internazionale opera a circa 400 km di altezza e possiamo considerarla la “casa” dell’umanità nello Spazio, ma anche un laboratorio scientifico dove è possibile effettuare esperimenti in assenza di peso e prepararsi alle missioni spaziali del futuro.
Arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale dopo un volo lungo un paio di giorni gli astronauti vi abitano e lavorano per periodi di 5-6 mesi. La ISS è alimentata da grandi pannelli fotovoltaici, che convertono la radiazione solare in corrente elettrica. Grazie a un sistema di comunicazione satellitare è in continuo contatto con la Terra: gli astronauti ricevono istruzioni da quaggiù sulle mansioni da svolgere, e possono scrivere e telefonare ai loro familiari.
La ISS è composta da varie parti chiamate moduli o nodi (questi ultimi fungono da collegamento tra i vari segmenti) che sono stati assemblati nello Spazio come i mattoncini del Lego a partire dal 1998, quando fu spedito in orbita il modulo russo Zarya (“alba”). Da quel momento iniziò una lunga stagione di assemblaggi cui hanno preso parte Stati Uniti, Russia, Canada, Giappone e agenzie spaziali di 11 Paesi dell'Unione Europea: questi lavori hanno fatto sì che si realizzasse nello Spazio una “casa” confortevole con cinque stanze abitabili e due piccoli bagni, la cui superficie completa occupa un’area notevole, pari a quella di un campo da calcio. All’esterno della ISS rimangono due bracci robotici e due gru che sono serviti nella fase di assemblaggio e che oggi sono usati per compiere esperimenti scientifici, o per spostare gli astronauti da un punto all’altro durante le attività extraveicolari o “passeggiate spaziali”, ossia le missioni sulla parte esterna della base orbitante.
All’interno della ISS gli astronauti stanno senza tute spaziali, e non camminano, ma… fluttuano. L'esperienza dell'assenza di peso sulla ISS, è un'esperienza cui gli astronauti si preparano a lungo, in fase di addestramento, simulando i movimenti in apposite piscine o a bordo di speciali voli parabolici, che eseguono manovre tali da permettere per breve tempo di fluttuare in cabina.
Oltre ad essere un fondamentale laboratorio scientifico, la Stazione Spaziale Internazionale è un esempio di come la cooperazione internazionale possa portare a risultati straordinari, che sarebbero impossibili senza unire sforzi economici, tecnologie e competenze di varie nazioni. Sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno finora lavorato cinque astronauti italiani: Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano, Samantha Cristoforetti. La vita operativa della ISS potrebbe continuare fino al 2028; poi, riciclate le sue componenti fondamentali, sarà fatta rientrare in atmosfera, e quel che sopravvivrà all’impatto si schianterà nel Pacifico.
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Tratto da:
https://www.focusjunior.it/scienza/spazio/stazione-spaziale-internazionale/
G.Arduino, Hypertech, Lattes, 2020