macchine elettriche

Cos'è un motore elettrico?

I motori elettrici sono delle macchine rotanti che utilizzano avvolgimenti e magneti. Il loro scopo è quello di trasformare l'energia elettrica in energia meccanica e lo fanno con un rendimento eccellente: fino al 80-90%.

Come funziona un motore elettrico?

Il motore elettrico di un’auto sfrutta l’energia elettrica accumulata dalla batteria durante la fase di ricarica e la trasforma in energia meccanica che permette al veicolo di muoversi.

Come può l’energia elettrica accumulata dalla batteria essere trasferita al motore elettrico?

Questo processo avviene grazie a un dispositivo chiamato inverter. Questo ingranaggio ha il compito di trasformare la corrente continua dell’accumulatore in corrente alternata al fine di inviarla al motore.

Il vero elemento fondamentale che contraddistingue il motore elettrico di un’auto è la batteria. Proprio la batteria è il centro del lavoro di ottimizzazione di molte case produttrici di veicoli elettrici: l’obiettivo finale è aumentare la durata della batteria e di conseguenza l’autonomia del veicolo. In genere, le auto elettriche dotate di batterie al litio hanno un’autonomia che varia dai 200 ai 400 km.

La storia dei veicoli elettrici

Le origini del motore elettrico sono molto più antiche di quanto si possa immaginare. Infatti, questo motore fa le sue prime apparizioni nella prima metà dell’800 con la prima carrozza elettrica di Robert Anderson. Il primo vero prototipo di auto elettrica fu realizzato solo nel 1884 da Thomas Parker grazie all’impiego di due batterie ad alta capacità appositamente progettate per l’invenzione.

La diffusione di questi veicoli prende piede tra la fine del Diciannovesimo secolo e l’inizio del Ventesimo: in questo periodo i veicoli a motore elettrico furono particolarmente utilizzati poiché risultavano più economici e più semplici da guidare rispetto a quelli a combustione interna. Infatti, proprio come le auto elettriche attuali, i veicoli elettrici non avevano cambio, frizione né manovella di avviamento.

L’unico difetto di questi veicoli era la velocità: non riuscivano a superare i 32 km/h. I primi risultati importanti in questi termini furono raggiunti solo nel 1890 con le carrozze elettriche di Charles Jeantuad e i loro 63 km/h.

A partire dagli anni ’20 del Novecento la continua innovazione tecnologica e la scoperta di nuovi giacimenti petroliferi (con conseguente abbassamento del prezzo della benzina) portò alla ribalta i veicoli a benzina. Così, le auto a benzina registrarono un ulteriore sviluppo positivo grazie all’introduzione del motore a scoppio e alla produzione in serie. Dopo questi sviluppi, le auto elettriche non riuscirono più a competere con le prestazioni di quelle a benzina e divennero veicoli “di nicchia”: infatti, la macchina elettrica era utilizzata per lo più all’interno di settori particolari nei quali la velocità non risultava prioritaria (carrelli elevatori, movimento nelle stazioni ferroviarie e veicoli per servizi porta a porta).

Le auto elettriche tornano sulla scena internazionale negli anni ’60-’70 del Novecento grazie alle sempre più assidue battaglie dei movimenti ecologisti e grazie alla crisi petrolifera che portò all’aumento dei prezzi della benzina. Proprio per questo, le principali case automobilistiche internazionali iniziarono a lavorare al miglioramento delle vetture elettriche. Ma, il problema della scarsa autonomia delle batterie non permise alle macchine elettriche di mettere in discussione il primato di quelle a combustione interna.

Anche negli anni ’90 la mobilità elettrica risultò protagonista di molte iniziative in quanto la crisi petrolifera costante e il cambiamento climatico (causato anche dall’emissione eccessiva di CO2 dalle auto) furono temi particolarmente caldi. L’interesse per la mobilità sostenibile ed elettrica fu rinnovato in modo importante all’inizio degli anni 2000: infatti, durante il nuovo millennio le tematiche climatiche hanno ricoperto un ruolo sempre più centrale a causa dei danni causati all’ambiente da combustibili fossili e gas serra.

Proprio per questo, la maggior parte delle case automobilistiche internazionali lavora costantemente allo sviluppo di nuove tecnologie in grado di ottimizzare i trasporti sostenibili. L’autonomia delle batterie delle auto elettriche viene quotidianamente testata e ottimizzata: infatti, negli ultimi anni, grazie alle batterie al litio, le auto elettriche risultano in grado di percorrere anche tragitti particolarmente ampi senza il bisogno di alcuna ricarica.

1897 - Taxi elettrico

1973 - Prototipo di una city car

1990 - Fiat Panda elettrica

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