Passeggiando nella città in cui viviamo ci accorgiamo subito di quanta superficie sia occupata dagli edifici, dalle strade, dalle attività commerciali e industriali e di quanto poco spazio sia destinato al verde, al gioco per i ragazzi, al riposo per gli anziani. Ogni area rimasta libera o dotata di bassi fabbricati viene via via occupata da costruzioni imponenti. È in corso da anni un consumo del suolo che, in un Paese piccolo come l’Italia, sottrae ogni anno migliaia di ettari di terreno all’agricoltura aumentando la cementificazione dei centri abitati. Sarebbe invece necessario intervenire sugli edifici esistenti per migliorare le loro caratteristiche rispetto all’isolamento termico e ai consumi energetici, ma le case in cemento armato non sono smontabili né si possono facilmente modificare.
In base a queste nuove esigenze è nato un nuovo modo di concepire la costruzione, chiamato bioarchitettura, che ha come obiettivo la costruzione di abitazioni ecosostenibili, completamente autonome dal punto di vista energetico, prive di emissioni nocive, in un rapporto equilibrato con l’ambiente.
I principi della bioarchitettura
Scelta adeguata del luogo: come abbiamo visto la scelta del luogo è fondamentale. Tuttavia essa è, spesso, determinata da numerosi fattori che non dipendono dal progettista e dal costruttore.
Costruzioni in grado di mutare nel tempo: da qualche tempo si progettano edifici fatti con materiali leggeri, smontabili e riciclabili, in grado di subire quelle trasformazioni che le nuove tecnologie, sempre più frequentemente, richiedono.
Uso dell’energia solare. In questi edifici le pareti e le coperture sono realizzate con materiali che catturano la luce del sole e la trasformano in elettricità rivoluzionando il tradizionale sistema degli impianti che consumano gas o gasolio e producono emissioni di anidride carbonica.
Nuovi materiali bioedili ecocompatibili, del luogo o prodotti in luoghi abbastanza vicini, al fine di ridurre l’inquinamento pro-dotto dal trasporto, di eliminare le sostanze nocive alla salute, di migliorare la qualità dell’isolamento termico e acustico.
Attenzione all’orientamento e alla ventilazione naturale. Lo studio dell’orientamento e delle condizioni climatiche del luogo sono utili per progettare edifici in cui l’aria utile a rinfrescare d’estate circoli facilmente, mentre le pareti più soleggiate vengono protette con schermi che servano anche a produrre energia elettrica.
Recupero dell’acqua piovana. Per irrigare i giardini e per l’uso domestico quando non serve l’acqua potabile.
Impianti di riscaldamento e raffreddamento a costo zero a emissioni zero di anidride carbonica con l’utilizzo di pannelli solari. L’energia solare consente di far circolare nei pannelli radianti acqua calda d’inverno e fredda d’estate; l’energia accumulata dai pannelli fotovoltaici rende l’edificio autonomo dal punto di vista energetico.
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Esercizio: rispondi, sul quaderno, alle seguenti domande.
1) Che cos’è la bioarchitettura?
2) Che cosa vuol dire “cementificazione dei centri abitati”?
3) Come mai non è possibile intervenire sulle case in cemento armato?
4) Realizzare uno schema che riassuma e spieghi i principi della bioarchitettura.
5) A cosa serve studiare l’orientamento e le condizioni climatiche del luogo?
6) A cosa serve il recupero dell’acqua piovana?
7) Come viene sfruttata l’energia solare?